IL FLUSSO GRAALICO LA DRAMMATURGIA MUSICALE DELL’OPERA CINEMATOGRAFICA PARSIFAL DI MARCO FILIBERTI
a cura di Luca Ciammarughi
saggi di Luca Ciammarughi, Luca Cimichella, Stefano Sasso, Paolo Marzocchi, Emanuele Burrafato, Pietro Mercogliano
prefazione di Marco Filiberti
con fotografie di Francesca Cassaro, Dario Pichini
edito da Zecchini, 2021
SINOSSI
L’opera cinematografica Parsifal, concepita e realizzata da Marco Filiberti con una totalità identificativa senza pari, scardina non pochi assetti di quella che tradizionalmente è la concezione e la funzione di un film, per ripristinare, con un taglio affatto originale, l’approccio wagneriano all’opera d’arte quale nuova religio atta a risvegliare le coscienze a una diversa consapevolezza rispetto a quella che il mondo (per Filiberti: il Sistema-Mondo) richiede, o meglio, impone.
La musica, dilatata a una molteplicità di declinazioni (tranne quella della normale accezione di “colonna sonora”), diviene nell’opera di Filiberti un vero e proprio asse drammaturgico parallelo e complementare a quello del logos e dell’azione drammatica, capace di trasferire, di inverare, non meno della parola poetica, quell’idea di rovinismo che pervade l’intera visione dell’Autore.
Così, frammenti, detriti e citazioni figurali e allusive, saccheggiati da un bacino che si estende organicamente e sincronicamente dalla musica elisabettiana a Strauss e Britten, nonché, ovviamente, al nume tutelare Richard Wagner, alternati senza soluzione di continuità alle composizioni originali nonché ai suoni del mondo e agli eloquenti silenzi, vanno a costituire quel cluster magmatico che avvolge e involge l’intero arco esperienziale di questo Parsifal filibertiano.
A una restituzione critica di questa drammaturgia musicale, così organicamente congiunta alle sue consorelle (quella poetico-drammatica, quella filosofico-spirituale, quella iconologico-luministica e quella coreutica-interpretativa), danno il loro contributo in questo volume il suo curatore Luca Ciammarughi, raffinato pianista e instancabile diffusore oracolante delle ragioni della musica, che da subito ha preso a cuore la trasmissione di questo Parsifal e della sua originale visione artistica ed esistenziale; il compositore Paolo Marzocchi che, tra Purcell e Wagner, ha dato la sua cifra personale alle musiche originali del film assieme a Stefano Sasso, vero e proprio Dramaturg e sound designer dell’opera; ancora, il coreografo Emanuele Burrafato, vòlto a indagare l’inveramento del “flusso ininterrotto” nel corpo poetico dell’attore filibertiano, mentre il musicologo Luca Cimichella scava tra le connessioni ancestrali dell’approccio generativo di Filiberti con quello wagneriano. Infine, l’esegeta Pietro Mercogliano, fervente catalogatore dell’opera di Filiberti, inquadra l’utilizzo e la funzione della musica nelle opere dell’Autore precedenti al Parsifal, a partire da Il crepuscolo di Arcadia.